Sotto l’immagine della ragazza che precipita, tirata giù dal carrello della spesa, c’è la scritta Shop until you drop, e Banksy commenta:“non possiamo far niente per cambiare il mondo finché il capitalismo non si frantuma. Intanto dovremmo andare tutti a fare shopping per consolarci.”
Frase che ci immette subito nell’atmosfera in cui ci troviamo con Banksy.
BANKSY – E’ il nome di un personaggio straordinario, di cui non si conosce il volto. Si chiama Robin Gunningham ed è nato nel 1973 vicino a Bristol? Forse.
Ha cominciato a Bristol a mostrare la sua satirica “arte di strada”, i suoi epigrammi. Colpisce, i suoi slogan d’humour nero sono contro la guerra, contro il capitalismo e contro l’establishment. Anche se i detrattori parlano di vandalismo, potrebbe essere il più grande artista attuale, che in tutto il mondo disegna sui muri immagini e frasi dal profondo, radicale significato politico e sociale.
Le sue opere iniziate come “Street art” sono cominciate da molti anni (pare che fosse quattordicenne)Ora sono ordinatamente catalogate (vedi wikipedia.com).
Non lo chiamo artista non perchè gli “artisti di strada” non siano tali, ma non oso perché l’Arte è tutta incartata in una gestalt, che non è la sua, per di cui credo che gli farei un torto nel classificarlo “artista”. Le sue tele sono i muri dei capannoni, dei ponti, dei palazzi in disfacimento… C’è perfino una sfinge fatta di mattoni sovrapposti, raccolti in un cantiere: valutata nella galleria dove sta, 350 mila dollari. Scoperta dai muratori, che si sono fatti un bel guadagno vendendo i mattoni al gallerista…
A Milano quest’inverno abbiamo una mostra su Bansksy, giust’appunto, eccolo incartato nel formato “mostra”…cosa vuoi farci? Lui comunque è forte abbastanza e ha le idee abbastanza chiare da non farsi interpretare e sovrastare da alcun linguaggio dell’establishment. D’altra parte, è difficile pensare che proprio nessuno raccolga fette di vantaggi economici dai suoi lavori Più sono ferocemente contro il consumismo, più vengono desiderati dai mercanti.
Anni fa diede da vendere dei suoi disegni a una bancarella del Central Park per pochi dollari. Appena comprati, il prezzo dei fogli era già triplicato, quadruplicato…e così via.
Nella mostra di Milano abbiamo un bel disegno ottocentesco che rappresenta un’asta. Sarà apparso in qualche strada di New York: perché il bello è che questi bei disegni – sono davvero belli- compaiono una mattina in un punto di New York – o in Inghilterra, o a Melbourne, su un muro o un palazzo mezzo scalcinato – e i suoi fans alle sei o giù di lì, connessi a Istagram si sguinzagliano a cercare il disegno del giorno. Chi lo trova per primo comunica l’indirizzo agli altri. Caccia al tesoro-disegno.
Per un mese, un intero mese d’Ottobre il ragazzo (ma sarà un ragazzo?un team?) ogni giorno ha segnato New York con un disegno “Banksy does New York” è il titolo del film che racconta tutte queste scoperte.
Sulla lavagna dell’asta di cui dicevamo c’è scritto: “I can’t believe you morons actually buy this shit”. In quel periodo era stato acquistato un Van Gogh per 2,200 £. Ogni riferimento a quella vendita… è casuale? 1) Sospetto che Van Gogh sarebbe stato d’accordo!
Banksy ama disegnare topi. Non proprio grassi, ma consistenti, occupati in tante attività. “Esistono senza permesso”, dichiara. “Sono odiati,braccati e perseguitati. Vivono in una tranquilla disperazione nella sporcizia: Eppure sono in grado di mettere in ginocchio l’intera civiltà”.
Loro sopravvivono all’olocausto nucleare, noi no. Noi siamo spinti da un bieco furore individualista, loro si muovono sempre ispirati da una logica collettiva. Come i ratti popolano fogne, cunicoli, aree degradate e abbandonate delle metropoli moderne, così i graffitisti si muovono nottetempo in luoghi analoghi -tunnel, canali, depositi ferroviari, scheletri architettonici in disuso – per marchiare muri, vagone, cancelli e serrande con i loro spray, stando attenti a non incappare nelle grinfie delle guardie sempre in agguato. (E’ vietato disegnare su muri, treni, eccetera).
Il paragone tra street artists e topi è illustrato dagli allestitori della mostra.
Così ci spiegano la presenza dei topi numerosi nel suo lavoro. Non so se Banksy la pensa proprio così. Io penso che gli piacciano i topi, animali, d’altronde, notevoli. Vi piace il disegno del topo con l’impermeabile che suona il violino? Le opere di Banksy nascono da un persona dal pensiero consistente , con un notevolissimo senso critico.
Proviamo a rovesciare il significato di uomini-e-topi. Violinisti di valore suonano il violino. Violinisti di minor valore suonano il violino. In frack. In teatri magnificenti,frequentati da un pubblico grandioso. Dove per tutti circolano tariffe a peso d’oro,(argento, bronzo). “E’ un topo quello che suona il violino”; non ve lo immaginate Banksy a dire una cosa del genere?
Sapete quante sono state le nature morte, nei secoli, nell’arte? Questa di Banksy è , diciamo, un po’ disgustosa. Ha il merito di essere una vera natura morta! Può darsi che questo quadro sia stato dipinto sui muri da qualche parte, ma è incorniciato. I mosconi e altri strani insetti debordano sopra e oltre la cornice. D’altronde, quando, riuscita la caccia al tesoro dell’alba, viene individuato un Banksy, si davano da fare subito per proteggerlo dalla folla accorsa, toglierlo dal muro, tagliare la lamiera o il cartone o quello su cui era disegnato, sempre che fosse rimovibile, o facendo di tutto perché lo diventasse.
Questa natura morta è elegante, bianca tovaglia spiegazzata e un po’ scivolata giù dal tavolo, coppa dorata, bicchieri rovesciati. Cibi una specie di prosciutto ricoperto da un cumulo fitto di mosconi grossi e grassi, perfetti nei dettagli, alcuni escono dal quadro per andare sulla cornice, beh, non doveva essere una “natura morta”? Da secoli ne dipingono .
“Natura morta con mosconi”, sa di morte.
2) L’allestitore della mostra ha messo lì vicino una lapide. Calligrafia elegante, scritta
sopra una pennellata bianca su di una specie di asse di legno o cartone:
“What do you get the man
who has everything?
Might I suggest a gravestone
Enscribed with the words: so what?”
Forse anche voi conoscete qualcuno a cui mandereste volentieri questo suggerimento. Quello della morte è un tema che Banksy frequenta spesso.
In questa “lapide” mi pare di leggere la beffarda ironia, un po’ vendicativa,, ma molto realistica, che si prova per i “men who have everything”. Che si fanno costruire cappelle funerarie, così, per investire soldi e nomi non avendo tant’altro da fare. Aggiungetevi, prego, le ultime due parole, signori! (3)
E’ assoluto il disvalore attribuito da Banksy al consumismo, cioè al filo conduttore della nostra epoca: consumare, consumare sempre; anche se consumando consumiamo noi stessi perché c’è nel consumare un meccanismo che impedisce di saziarsi.
La pubblicità è studiata con grande intelligenza, tanto che tu, con le tue varie caratteristiche, sei il target e la pubblicità è la freccia che ti centra. E ogni pubblicità ha una suggestione nascosta:ti suggerisce “non varrai mai abbastanza finchè non avrai comprato questo, quello, eccetera. Per questo in ”so what” ci imbatteremo tutti prima o poi, anche se facciamo parte dell’otto per cento di persone che posseggono le finanze del Pianeta,
La vendita è la nostra gabbia, rappresentata dalle righe che ormai ogni prodotto ha impresso e che ha lo scopo di rendere più rapida la compra-vendita. La tigre si salva, apre le sbarre, lascia il consumismo. La nostra natura selvaggia, autentica, non ha bisogno delle lusinghe degli acquisti senza fine.4)
Atrocemente beffardo è l’accostamento di ciò che nella nostra società è davvero accostato, perché tutte e tre le immagini, pur rappresentando realtà abissalmente diverse, vengono mostrate da Banksy nella stessa pagina una accanto all’altra. Sono immagini che abbiamo dentro, già viste sui giornali, e che prima non avevamo osato accostare: la bambina vera, a tutt’oggi viva e mutilata, realmente bruciata dai bombardamenti di Napalm nel Viet Nam che fugge urlando dal villaggio, accostata a Topolino, e all’ilare clown. Ma c’è, c’è, la connessione tra Topolino i clown e la gente bruciata dagli americani nel Vietnam.
Pur non avendo mai visto Banksy sono certa della sua forza, della sua spregiudicatezza, della feroce avversione che deve provare per gli errori, e orrori della nostra, diciamo, civiltà. Il sarcasmo, i paradossi, rendono le sue opere dei gesti di estrema intelligenza e senso critico. Guardate la realtà com’è, non come volete farvela apparire.
Alcune sono meno atroci, come la bambina vestita di rosa che abbraccia una bomba grande come lei e dalla forma di caramella, altre più “cattive”.
Due bambini giocano a palla facendo volare un cartello dove c’è scritto: “vietato giocare a palla”.
E il soldato in divisa, dalle ali bianche d’angelo, il visino dal sorriso senza espressione dello Smiley con cui tutti ci scambiamo sorrisi con il sorriso più standard possibile…
La contraddizione nel gesto in cui un uomo è atteggiato come se stesse per lanciare qualcosa di aggressivo, una bomba a mano, un sasso, e…ha in mano il mazzo di fiori che sta per lanciare. Uno stencil magnifico: ogni centimetro della figura è carica di aggressività. E ti lancio un mazzo di fiori.
Il modo migliore per rappresentare la realtà del mondo nel 2019 e dintorni mi pare questo assurdo, l’ironia estrema, le contraddizioni.
Per Natale è apparso all’angolo di un muro in un campo, un focolare con le fiamme e oltre l’angolo un ragazzino, su cui piove cenere. L’espressione dei suoi occhi e della bocca dice che il ragazzino sta per soffocare… ventimila persone sono andate a visitare la pittura sul muro. Che è stata rimossa e valutata le solite cifre strabilianti con cui si quota Banksy.
Altra contraddizione: il bambino sta soffocando, in una delle zone più inquinate di un pianeta che sta soffocando e tu paghi soldi, tantissimi, per fartelo raccontare.
Chiunque Banksy sia, persona o équipe, i suoi disegni sono magnifici anche solo dal punto di vista estetico.
Come la bambina a cui sfugge di mano il palloncino rosso, a forma di cuore. Ne ha fatte diverse. Una, incorniciata, battuta da Sotheby’s per più di duemila sterline. Senonché la cornice conteneva un trita carte, che subito alla vendita si è messo a tagliare il quadro in striscette , e risulta ora mezzo tagliato.Fantastico! Quanto valore, sai un quadro che teneva nascosto nella cornice un taglia carte. Abbiamo già capito che il valore, dopo tagliato è aumentato ancora. Chi possiede addirittura un quadro che aveva nascosto nella cornice un trita quadri? Oh, quanto valore, che unicità: non si sfugge alle leggi del mercato, al sentimento del mercato, direi quasi, per quanto si possa farne beffe. Mi paghi un quadro a caro prezzo proprio perché l’ho rovinato.
Sempre nel periodo delle feste, vicino all’Ambasciata francese, a Londra, appareun grande disegno con la derelitta bambina de “I Miserabili”, vestiti stracciati, dietro di lei la bandiera bianca, rossa e blu stracciata. Bolle di gas lacrimogeno, enormi bolle salgono verso di lei. In più,sul muro c’è un device di fianco al disegno da cui, se abbiamo la corrispondente connessione nel telefonino possiamo assistere a Calais. A come la polizia francese e inglese trattano gli immigrati . Dal disegno alla tragedia di Calais, con leggerezza.
Torniamo alla bambina cui sfugge di mano il palloncino rosso a forma di cuore. E’ di fronte a un muro. Dall’altra parte del muro un bambino ha un palloncino rosso, che sfugge anche a lui. I due bambini si alzano lentamente nel cielo, seguendo il filo del palloncino che sembra una via che li conduce. Dietro hanno le macerie che accompagnano i muri di questo mondo, e intanto intorno altre figure salgono, salgono col palloncino rosso, in uno spazio sempre più largo, finché dalla sfera della Terra da tutte le aree si levano persone col loro palloncino rosso…
Tra i disegni che conosco di Bansky (sono ben lungi dal conoscerli tutti) c’è in questo una goccia che tocca il cuore. Le vittime, lo sappiamo, sono in tutto il mondo… ascendono col cuore rosso…
Per ora, al mondo il Muro più crudele è quello di Gaza. Naturalmente Banksy vi ha operato in più punti. Ci sono diverse zone con disegni di bambini che rappresetano un vuoto nel muro da dove si vedono verdeggianti paesaggi tropicali…
Con la scritta ben evidente : “”Ecco il grande viaggio per te quest’anno”:è al di là del muro con tutte le sue macerie e miseria, muso su cui sono stati disegnati posti da sogno. Criticato per stare dalla parte dei Palestinesi, Banksy risponde: “sapete com’è, se da un lato solo del muro vedete gran quantità di distruzione e rovine…”
Banksy è contro la guerra, il fascismo, l’imperialismo, l’autoritarismo. Anche se si esprime soprattutto con le immagini, ha lasciato vari commenti politici nei suoi libri. Tra cui un elenco di gente a cui bisognerebbe sparare: delinquenti fascisti, fondamentalisti religiosi, quelli che scrivono le liste di chi dovrebbe venire ucciso…
Banksy mostra anche il desiderio di prendere in giro il potere centralizzato, e spera che il suo lavoro mostri al pubblico che , pur esistendo e operando contro di noi, il potere non è così terribilmente efficiente. Può e deve esser preso in giro.
Parlando scherzosamente delle sue idee politiche, Banksy ha dichiarato che “ A volte mi fa un tale schifo lo stato del mondo, che non sono nemmeno riuscito a finire la mia seconda torta di mele”.