Recuperare la nostra terrestrità e animalità, apprezzare la fisicità e la sensualità, sentirsi parte del cosmo, meravigliarsi come i bambini.
Uno studioso della Stanford University, California, afferma: “la cosa centrale per l’emisfero destro non è altro che il senso di stupore”.
Ohi ohi. Forse non frequento la gente giusta, o non sono nel luogo giusto, ma vedo così poche persone possedute dalla meraviglia dello stupore (persino quelle persone che incontro in luogo naturale, cioè non fatto dalla nostra specie come un bosco, il fiume, il mare) che devo concludere: potremmo fare di più nel percepire la bellezza e la meraviglia
L’emisfero sinistro, quello che si incarica del fare, fare, fare, fare, ha prevalso sull’emisfero destro. Squilibrio! Sciagura!
Quando siamo pervasi dalla meraviglia della Natura, significa dunque che siamo in contatto con la spiritualità del creato? Forse ci siamo molto vicino… Oh quanto è entusiasmante lo stupore che proviamo davanti alla bellezza, davanti alla sbalorditiva intelligenza delle piante, rocce, animali, che si sono fatti, e si fanno da sé…
Eppure, è il mistero che ci introduce nel senso della spiritualità del creato, oltre allo stupore, alla meraviglia.. Il contatto con la bellezza del creato ci infonde un senso di mistero. Pensiamo al mistero di un cielo stellato…
L’intelligenza dell’intera specie non è in grado di creare la perfetta, cangiante eleganza di un gattino… E nemmeno creare uno scarafaggio.
È evidente che qui opera qui un altro genere di intelligenza. Misterioso. Che opera dall’interno..
Esercizio: Aiutate il vostro emisfero destro: in silenzio, con calma, respirando bene: OSSERVATE UN GATTO. (Il gatto è forse il più misterioso degli animali che abbiamo intorno. Possono stupirci anche una pianta, un sasso, un cagnolino…le onde del mare. A patto di prestarvi davvero attenzione…)
#Note sulla mindfulness. 3
-continua-
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