LA PAURA

Davanti a un pericolo, o alla percezione di un pericolo, il cuore e la respirazione accelerano, i muscoli si contraggono, e le mani tremano.

Il viso impallidisce, e vengono maggiormente irrigati i muscoli delle gambe. Inoltre, ci può venire la pelle d’oca: i peli, cioè, si rizzano per darci un aspetto più imponente. Avete mai visto uno scoiattolo confrontarsi con una cornacchia? Lo scoiattolo si triplica di dimensioni…

Questa emozione è ben avvertibile: è legata al sistema nervoso simpatico, che insieme al sistema nervoso parasimpatico costituisce il sistema nervoso autonomo, indipendente dalla volontà.

Inutile dire a un allievo “ è solo un’interrogazione, non avere paura” le mani sudano e la voce trema ugualmente. La paura è assai difficile da controllare, anche se ci si può allenare con dei metodi, come rallentare la respirazione, cercare di rilassare i muscoli…

Tra tutte le emozioni la paura è delle più utili –pur essendo utili tutte- in quanto è l’emozione del pericolo: avverte quando ci troviamo in situazione pericoo. “Fa’ attenzione”…dice la paura.

Ci sono diversi “generi” di paura, tutti inconsci, istintivi. Quando il bambino è prevalentemente nell’età in cui il suo bisogno fondamentale è essere accudito,(Sistema Motivazionale dell’accudimento)) se i suoi bisogni non vengono accuditi proverà una paura dovuta al sentimento di abbandono.

Non è poco. Un neonato o un bimbo di pochi mesi ha fame, può aver mal di pancia, paura per il fatto che non c’è nessuno con lui, avere freddo perché è bagnato o scoppiare di caldo: Il bambino solo ha paura di morire e si sente morire.

Il trauma infantile precoce (van der Kolk) la “ferita primaria “ (John Firman) è il più profondo trauma del bambino, una paura che gli metterà in disordine ogni altra emozione, e soprattutto la rabbia; è eufemistico dire che il bambino lasciato solo, non sonsolato dalla paura perde il senso del suo valore, della fiducia negli altri e nella vita, perché, questo bambino ha niente meno che una esperienza di morte.

Se il Sistema Motivazionale che ci sta interessando in questo momento è il Sistema Motivaziole Agonistico, quello degli istinti che regolano la competizione e la lotta, allora abbiamo paura di perdere, di essere colpiti e feriti.

Anche il sistema Motivazionale Sessuale, pur essendo istintivo, può causare paura , come paura di fallimento, timidezza…

La paura come attivazione fisiologica serve specialmente a fuggire. Bisogna osservare però che i modi di fuggire sono diversi.

Se hai vicino un cobra cerchi di scappare a gambe levate, e questa è la fuga pura e semplice – Flight dicono gli psicologi americani, a cui aggiungono altre due tipi di fuga: fight e freeze. Fight è la lotta: se qualcuno ti spaventa, il modo migliore per superare il pericolo può essere quello di lottare fare a pugni. O anche insultare. Può darsi che tu vinca colui che ti aveva spaventato.

Il Sistema Motivazionale Agonista, quello della lortta,fight, appunto, ha due sottosistemi: quello della vittoria e quello della sottomissione. La lotta finisce non solo quando uno vince, ma anche quando l’altro si dichiara sconfitto.

Le tre modalità di reagire alla paura sono dunque Flight, fuggi, fight, lotta e poi freeza :immobiizzati. Michel Crichton, l’autore di Jurassic Park, racconta di aver voluto un giorno in un parco abitato da gorilla ,fotografarne uno grosso bell’in primo piano.

Il gorilla non gradì e si avvicinò a Michel battendo con un gran fracasso i piedi sulla boscaglia. Lo afferrò per il collo della camicia mentre Michel si era buttato per terra cercando di farsi piccolo piccolo… “sta’ immobile” gli gridò un amico, che sapeva di altri turisti finiti in ospedale per essersi confrontati con un gorilla con troppa disinvoltura.

Beh tutto tremante Michael stette un bel po’ con il gorilla addosso che batteva per terra il piede e lo annusava tutto.

Soddisfatto, poi , il gorilla prese a ritirarsi. Ecco cosa voleva, disse l’amico di Michael “far sapere chi comanda qui”!

In effetti il Sistema Motivazionale agonistico ha come obiettivo quello di creare una gerarchia in un gruppo animale.

Gerarchie ce ne sono negli uffici, nelle scuole, tra fratelli… sempre con una certa dose di paura, di flight, fight and freeze. E una certa prepotenza talvolta da chi vuole stare sulla sommità della gerarchia.

Tra gli obbrobri nelle relazioni umane c’è quello di spaventare gli altri anche gravemente per trarne vantaggi.

Il maggiore obbrobrio essendo quello di lasciare un bambino spaventato e solo, magari senza nemmeno rendersi conto della paura e del dolore che gli si provoca.

Cos’ come la collera risale a tempi arcaici, anche la paura servi’ ai nostri antenati per fare sopravvivere la specie umana.

Le paure erano tante, e sensate. Essere aggrediti da animali, o da altri uomini sconosciuti di qualche tribù.

Nel buio, che è tuttora una delle paure più frequenti nei bambini, ci si può perdere o essere aggrediti da un predatore poco visibile (un mostro, secondo l’immaginazione dei nostri bambini)

I lluoghi alti: certi balconi danno a tutt’oggi vertigini a molti, ma tra le montagne selvatiche potevano causare ai nostri antenati cadute, handicap e morte.

Paura dell’acqua, in cui si può annegare

Paura dei temporali, dei fulmini, che portavano incendi, dei temporali che rimbombavano da luoghi sconosciuti.

Michel con il gorilla rimase immobile volontariamente. Ma “freeze” congelarsi, si riferisce propriamente a una paura in cui non ci si immobilizza per scelta, ma per puro terrore: cioè per l’impossibilità di muoversi, tanto è lo shock neurovegetativo. Avete quattordici anni e cinque bulli all’incirca della vostra età vi circondano con un brutto ghigno sulla faccia…

Vi è già capitato?

1)Quale è stato il vostro maggior spavento?

2)Se vi arrabbiate con qualcuno, non vi trattenete dal dirgli/le qualcosa che lo/la minaccia con azioni pericolose?

3)Vi è captato di sentirvi fisicamente male per uno spavento preso?